Il caffè ed i suoi utili segreti

Il rapporto degli europei, e più in particolare degli italiani, con il caffè è un rapporto di odio e amore.




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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate.
I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico

Amore perché abbiamo decine di modi di farlo e gustarlo, perché c’è chi senza proprio non riesce ad iniziare la giornata (il 40% de-gli europei decide di iniziare la giornata con una tazzina di caffè) e perché è pur sempre ritenuto il link necessario ed un’occasione di incontro.

Odio perché sempre più spesso ci ritroviamo a doverne ridurre il consumo, dietro consiglio medico, per i suoi effetti negativi sulla salute.

Ma quanto sappiamo, invece, degli effetti positivi di questa bevanda?

Ben poco a giudicare dalla recente ricerca condotta dall’ISIC (Institute for Scientific Information on Coffee, istituto di informazione scientifica sul caffè), secondo cui meno della metà degli europei conosce gli effetti benefici della bevanda sulla salute, segno che i messaggi nutrizionali vengono spesso poco compresi dai consumatori.

La ricerca effettuata si è svolta su un campione di 4.000 consumatori in 10 Paesi europei ed è emerso che 7 su 10 ritengono di seguire uno stile di vita salutare, ma effettivamente più della metà degli intervistati non conosce gli apporti positivi del caffè.

Sono stati evidenziati, inoltre, una grande quantità di miti in proposito ancora da sfatare e lacune da colmare per quanto riguarda comportamenti e corretti stili di vita che possono aiutare a ridurre il rischio di Insorgenza dei maggiori disturbi che affliggono la società occidentale (diabete di tipo 2, Alzheimer, cancro, disturbi cardiovascolari…).


L’età rappresenta un fattore determinante: i più giovani e i più anziani mostrano il maggiore “gap” di conoscenze.


Andando più nel dettaglio: il 71% degli europei crede che bere il caffè non aiuti a ridurre il rischio di diabete di tipo 2; in realtà l’evidenza epidemiologica ha dimostrato che il consumo di tre o quattro tazze di caffè al giorno, comparato con il consumo nullo o inferiore a due tazze al giorno, può essere associato a una riduzione approssimativa del 25% del rischio di sviluppo del diabete 2.


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Caffè e declino cognitivo

Il 63% degli europei crede che bere il caffè non contribuisca a ridurre il declino mentale nelle persone anziane, mentre le ricerche suggeriscono che un regolare e moderato consumo di caffè (3-5 tazzine al giorno) aiuti a ridurre il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer fino al 20%, mentre il consumo di caffeina è associato anche ad un rischio ridotto di sviluppo del morbo di Parkinson.


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Un’altra convinzione errata degli europei è quella che il caffè faccia male al cuore e al sistema cardiovascolare (secondo il 42% degli intervistati).

In realtà, numerose evidenze scientifiche suggeriscono un’associazione tra consumo di caffè e diminuzione del rischio cardiovascolare e che un consumo giornaliero moderato possa avere effetti positivi.


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